“Chi non ricorda quegli uomini liberi,quei padri di famiglia prelevati, dagli squadristi in camicia nera, dalle loro abitazioni, dal letto coniugale, dagli uffici, dai posti di lavoro? Prelevati, bastonati, tradotti in carcere o massacrati davanti alle loro abitazioni o davanti alle Camere del Lavoro incendiate. Che cosa è avvenuto delle loro mogli, dei loro figli, dei loro genitori? Che cosa è avvenuto di quelle famiglie? Quanti nomi si potrebbero fare! Quanti conosciuti, quanti rimasti sconosciuti! Ma di tutti sono conosciute le loro sofferenze morali e materiali. Per venti anni mogli, figli, famiglie di antifascisti sono stati perseguitati, sono stati sottoposti al più spietato terrore. Costretti a vivere lontano dai loro cari, nel più completo isolamento. Quanti di costoro non sono più tornati, lasciando un vuoto incolmabile nelle loro case....
Ognuna di noi che si è trovata durante la guerra di liberazione nazionale, al posto della mamma, a dare l'ultimo sorso d'acqua e l'ultimo addio a un patriota che ci abbandonava per sempre senza chiedergli quale fosse la sua fede politica e religiosa, ha fatto la promessa di non dimenticare le parole che ogni volta ci venivano ripetute: “fate che il nostro sacrificio-ci dicevano i caduti-non sia stato vano”. "Ebbene, on. Colleghi, uniti con loro rinnoviamo la promessa dicendo ai nostri compagni di lotta, di sofferenza e di gloria: “Riposate in pace, finchè in Italia ci sarà un antifascista ... il vostro sacrificio non sarà stato vano ed il fascismo non passerà.
On. Gina Borellini
Medaglia d'Oro al valore militare
(da un discorso pronunciato alla Camera dei Deputati nella 1° legislatura)
Calzolari Angiolino
via Malcantone 89
Nato a Concordia, residente a San Possidonio, località Malcantone, di professione agricoltore. Partigiano della 14° Brigata "Remo", divisione Modena Pianura, col nome di battaglia "Trottola". Partecipò a diversi attacchi a macchine nemiche. Il 26 dicembre 1944, cadde colpito dal fuoco tedesco, durante uno scontro seguito ad un'azione svolta dalla sua formazione a San Possidonio.
E' ricordato: nel Sacrario ai piedi della Ghirlandina a Modena, nel Famedio partigiano provinciale del cimitero di S.Cataldo, pure a Modena; nel cippo a Malcantone di S.Possidonio, assieme ad altri caduti; nella lapide murata all'esterno del Municipio di S. Possidonio; nella cappella commemorativa del cimitero di San Possidonio; nell'intolazione di una via al suo nome.
Bibliografia: Commemorazione a S. Possidonio, s.f., in "Democrazia" a. I., n.6, del 21 luglio 1945; Imponente cerimonia a S. Possidonio, in onore di due Caduti partigiani, in "la voce del Partigiano" a. II, n.2, del 12/1/1946, p.2; F. Canova, O. Gelmini, A. Mattioli, "Lotta di Liberazione nella bassa modenese", Anpi, Modena 1975, p.363; "Gazzetta di Modena", del 4/12/92, p.29.