Elaborati dei vincitori del concorso "Memoria e inchiostro: La scelta, una storia Partigiana"

"Diario di un Partigiano: i giorni più bui" di Anna Baldini (VB Luosi)

9 Settembre 1943-
Stavamo ancora festeggiando quando sono arrivati. L'armistizio era stato firmato, avevamo smesso di essere in guerra! Perché le camionette tedesche sfrecciavano verso sud? Le poche che erano rimaste sarebbero dovute scappare verso nord. […]

11 Settembre 1943-
Ieri l'ho capito perché i tedeschi arrivavano. Volevano punire i "traditori", loro non ci credono ancora che la guerra ormai l'hanno persa. 
Però i miei amici sono stati fucilati comunque. Li hanno messi in fila lungo la via principale, li hanno ammazzati […] Quando sono arrivate le squadre tedesche con qualche fascista sono riuscito a scappare; a tornare in quel buco dove ci nascondevamo e che avevamo lasciato da solo due giorni. Loro non mi hanno visto, solo io e Nanni ce l'abbiamo fatta. Remo, Giorgio, Cesare... Giorgio era il mio migliore amico e non ho potuto fare niente perché dovevo stare nel buco. Loro non ce l'hanno fatta. […]
Ieri sera ho vomitato. Ho vomitato tutte le emozioni che non riuscivo più a tenere dentro. Poi ho pianto e oggi so, che da domani, andrà peggio. 



13 Settembre 1943-
L'avevo detto che andava peggio. Hanno liberato Mussolini. I fascisti sono tornati... ma questa volta è diverso, la gente non ha più paura, sono con noi. Si sono stancati tutti, e non appoggeremo mai questa farsa che adesso i fascisti adesso chiamano Repubblica […]. Di Repubblica non ha niente! La Repubblica è quella che faremo noi, una volta che tutto questo sarà finito. Ora dobbiamo farci forza, credere che qualcuno arriverà a darci una mano e se così non fosse, ce la faremo da soli, […] nonostante sia sicuramente più facile lasciare che le cose succedano e subire il corso degli eventi. No, io non lo farò. Combatterò, saboterò, pianificherò ogni cosa per far si che loro non siano morti in vano, per far si che i nazifascisti non escano vincitori da questo troppo lungo e inutile massacro. 



[…] 29 Aprile 1945-
Questa volta è finita, finita veramente. L’hanno preso, Mussolini […]. Ci siamo liberati, ora possiamo iniziare qualcosa di nuovo, si voterà tra poco, ci chiederanno cosa vogliamo fra Repubblica e Monarchia. Questa volta però non è la "Repubblica" che aveva istituito Mussolini. Lui è morto e io non dovrò più tornare in quel buco che una volta era l'unico posto in cui potevo vivere. Questa volta la sposo Angela, ora che siamo liberi sul serio. Sento dei ragazzi che erano nella resistenza come me, loro a volte si pentono delle scelte che hanno fatto, io no. Ho combattuto per quello in cui credevo, per la libertà, che una dittatura che non aveva scelto nessuno, ci aveva tolto. Ho perso degli amici, si, ma lo sapevamo a cosa andavamo incontro. Ora in quella via ci sono delle targhe e loro non saranno dimenticati.